Ecco i green pass italiano ed europeo
La stagione estiva si avvicina, e con lei la voglia dei turisti italiani e stranieri di viaggiare. Ma senza scordare che siamo nel mezzo di una pandemia: con l’obiettivo di minimizzare i rischi di diffondere il virus e di favorire gli spostamenti, verrà introdotto da metà giugno un green pass europeo che certifica il completamento del ciclo vaccinale, l’avvenuta guarigione oppure l’esito negativo di un tampone oro-rino-faringeo nelle 48 ore precedenti.
Il governo non intende però aspettare l’inizio dell’estate, soprattutto per via dei già pesantissimi danni che il settore ha subito nell'ultimo anno, da marzo 2020 in poi. Per questo, è già stata annunciata l’introduzione di un passaporto verde tutto italiano, creato ad hoc per favorire il turismo all’interno dei confini nazionali.
Come funziona la certificazione
Il green pass, o passaporto verde, è un documento digitale, o anche cartaceo, che certifica l’idoneità di una persona a potersi spostare da un luogo a un altro in totale libertà, senza ovviamente dimenticare i protocolli per il contenimento del contagio come mascherina, distanziamento fisico e igienizzazione delle mani. Il tutto grazie a un’apposita app che funziona grazie a un QR code da cui attingere tutte le informazioni necessarie.
Il pass potrà essere rilasciato solamente nel caso si verifichi una di 3 condizioni: aver completato il ciclo vaccinale, quindi con la somministrazione di entrambe le dosi nel caso dei vaccini Pfizer-Biontech, Moderna o AstraZeneca, essere guariti dalla malattia oppure risultare negativi a un test molecolare o un antigenico rapido nelle 48 ore precedenti. Per i primi due punti per ora rimane il limite temporale di 6 mesi, anche se si ipotizzano variazioni visto che si presume che l'immunità possa durare più a lungo. Il green pass verrà rilasciato, solo su richiesta dell’interessato, dalle strutture sanitarie che hanno effettuato la vaccinazione o il tampone per certificare la negatività della persona.
Il green pass europeo per poter viaggiare all’interno dell’Unione entrerà ufficialmente in vigore dalla seconda metà di giugno, quando la stagione turistica sarà iniziata già da alcune settimane. Proprio per favorire il turismo italiano (che dipende dagli spostamenti all’interno della nostra penisola e da quelli dall’estero verso l’Italia), il premier Mario Draghi durante l'ultima riunione del G20 sul turismo ha annunciato l’introduzione di un pass nazionale per consentire la libera circolazione all’interno dei confini italiani. La versione nostrana sarà operativa e funzionante circa un mese prima di quella europea: il 16 maggio.
E finché non c'è il green pass?
Dallo scorso 26 aprile sono consentiti gli spostamenti esclusivamente tra regioni e province autonome rientranti nelle zone bianche o gialle. Il passaggio tra regioni di colori diversi, arancione o rosso, sono invece permessi solo nei casi specifici di cui abbiamo sentito molto spesso parlare: comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, rientro alla propria abitazione eccetera. Già da ora, comunque, la certificazione dell’esito di un tampone negativo nelle 48 ore precedenti, dell’avvenuta vaccinazione o della guarigione da Sars-Cov-2 è utile per spostarsi internamente al nostro paese.
Perché è così importante in Italia
Come anticipato, il nuovo green pass, ufficialmente in funzione tra meno di due settimane, avrà una duplice funzione. Servirà anzitutto come certificato per effettuare spostamenti tra le regioni italiane. In particolare, sarà necessario per muoversi tra regioni in zona arancione o rossa, mentre saranno sempre consentiti come già accade oggi gli spostamenti tra regioni gialle o bianche.
E poi, grazie al pass nazionale sarà anche possibile per i turisti stranieri venire in Italia e godersi le bellezze del nostro paese, senza rimanere bloccati 5 giorni in quarantena. Appare quindi evidente l’importanza per il turismo di questa misura introdotta dal Governo, nel tentativo di rilanciare in maniera importante la stagione turistica, facilitando quegli spostamenti in sicurezza verso l’Italia che sono così decisivi per la nostra economia.
Cosa cambierà con il pass europeo
Il funzionamento del green pass europeo sarà identico a quello già in vigore in Italia dalla seconda metà di maggio. Si tratta di un documento per facilitare la mobilità tra i paesi che fanno parte dell’Unione europea. Verranno eliminati non solo i periodi di quarantena forzata dopo i viaggi, ma anche l’obbligo di sottoporsi a tampone nel paese di arrivo. Sarà tecnicamente operativo a partire dal 1 giugno, ma l’obiettivo al momento è quello di farlo ufficialmente entrare in vigore nella seconda parte del mese, di modo che tutti i paesi possano essere allineati.
Non solo l’Italia, comunque, attuerà un periodo di prova già nel mese di maggio. Lo stesso avverrà anche in tantissimi altri paesi europei: Francia, Malta, Paesi Bassi, Lussemburgo, Estonia, Svezia, Croazia, Bulgaria, Spagna, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Islanda, Grecia, Lettonia, Romania, Cipro, Irlanda, Portogallo, Polonia, Danimarca e Slovenia. Invece gli altri, la risicata minoranza che rimane, introdurranno il passaporto verde direttamente in fase di attuazione a giugno.