Giornata Mondiale Asteroidi, perché si festeggia il 30 giugno?
La Giornata Mondiale degli Asteroidi - o Asteroid Day - si festeggia oggi, 30 giugno. Ma perché proprio in questa data? La scelta non è casuale ed è legata a un evento avvenuto moltissimi anni fa ma ancora oggi in parte avvolto in una sorta di mistero.
30 giugno, Asteroid Day
Ricorre oggi - venerdì 30 giugno - l'Asteroid Day. Questa ricorrenza particolare potrebbe portare qualcuno a pensare che vi sia qualche nuovo asteroide pronto ad abbattersi sulla Terra, ma non è così. La scelta di istituire una giornata dedicata ai corpi celesti che viaggiano nell'universo è scaturita dalla volontà di ricordare l'evento di Tunguska del 1908 e al tempo stesso mantenere viva l'attenzione sulle possibili conseguenze di impatti di asteroidi sulla Terra.
Le celebrazioni ufficiali sono state istituite nel 2014 dall'Unesco su impulso di Brian May - chitarrista dei Queen e anche astrofisico - Russell Louis "Rusty" Schweickart - astronauta dell'Apollo 9 - Danica Remy - presidente della Fondazione B612 - e Grig Richters, regista e attivista politico.
Evento di Tunguska
Era il 30 giugno 1908 quando una fortissima esplosione distrusse - alle prime luci dell'alba - una'are grandissima di foresta nella regione di Tunguska, nella Siberia orientale. La devastazione che tale evento provocò fu tale che i ricercatori riuscirono a raggiungere il luogo dell'impatto solo dieci anni dopo. Lo spettacolo che si mostrò ai loro occhi fu devastante, e ancora oggi - a oltre un secolo di distanza - non sappiamo con certezza quale sia stata la causa.
Cosa causò l'esplosione? Non sono stati scoperti né crateri né altri resti di un impatto, e questo - unito alla totale assenza di testimoni - ha fatto sì che l'episodio rimanesse avvolto nel mistero. Una delle ipotesi più accreditate è quella che un piccolo asteroide - di circa 30/40 metri - sia esploso attraversando l'atmosfera. I suoi frammenti - stando a quanto riportato dagli studiosi - non avrebbero impattato con la Terra ma provocato uno spostamento d'aria tale da devastare questa grande superficie in Siberia.