Gas, Russia: "Torna solo con stop a sanzioni". E ora bollette e riscaldamento?
Il tanto temuto stop al gas proveniente dalla Russia sembra essere arrivato: il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha infatti fatto sapere che i problemi con le forniture all'Europa attraverso il Nord Stream continueranno fino alla revoca delle sanzioni che - secondo quanto sostiene Mosca - impediscono la manutenzione dei macchinari del gasdotto. Se non è una chiusura totale, poco ci manca. E l’Unione europea non sembra intenzionata a tirarsi indietro: la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha scritto su Twitter che “Putin usa l’energia come un’arma, tagliando le forniture e manipolando il nostro mercato dell’energia. Fallirà. L’Europa prevarrà”.
Stop al gas russo: cosa succede ora?
Le forniture, insomma, sono destinate a essere davvero poche questo inverno (almeno da Mosca): e cosa succede adesso? L’Italia ha finora riempito gli stoccaggi a quasi l’84% delle riserve di gas accumulabili, meno di Germania (85,5%) e Francia (quasi al 93%). Una scorta che permetterà di evitare grossi problemi nell’immediato, ma che andrà a esaurirsi con il passare dell’inverno. Dunque è probabile che si assisterà a un nuovo picco del prezzo del gas, così come a una accelerata sulle misure restrittive ai consumi.
Gas: cosa succede alle bollette
Sul fronte bollette, l’impennata dei prezzi già prevista si tradurrà in una stangata sulle tasche dei cittadini: secondo una recente stima di Altroconsumo, nel 2022 le famiglie si troveranno in media a pagare oltre 3.200 euro per la fornitura di gas ed elettricità. Una cifra che, se il prezzo del gas non dovesse scendere (e l’attuale scenario non sembra andare in questa direzione), potrebbe portare a un ulteriore rincaro del 75% nel 2023. In attesa di un possibile intervento del governo nelle prossime settimane per sostenere nuovamente i cittadini alle prese con il caro bollette.
Gas: cosa succede al riscaldamento
Come detto qui, anche sul fronte riscaldamento ci saranno novità poco piacevoli in vista dell’inverno: il ministero della Transizione ecologica si appresta a varare una stretta, portando il limite massimo dei termosifoni a 19 gradi e anticipando di un’ora la chiusura del riscaldamento. Ma nel caso di ulteriori diminuzioni delle forniture, il piano d’emergenza prevederebbe anche la riduzione di due settimane del periodo d’accensione dei termosifoni.