Gas, il piano di risparmi del governo: riscaldamenti ridotti di un grado e impianti accesi per meno tempo
Il piano del Governo è chiaro: ridurre i consumi energetici. L'obiettivo è risparmiare 5,3 miliardi di metri cubi di gas, ma non sarà semplice: ecco le direttive per riuscirci.
Crisi energetica, il piano del Governo per risparmiare sul Gas
Si rischia una vera e propria "apocalisse energetica", con l'Europa e l'Italia a farne letteralmente le spese. I costi delle bollette schizzano alle stelle e per l'autunno e l'inverno, con i riscaldamenti accesi, si teme il peggio. Per questo motivo il Ministero della Transizione ecologica ha diffuso il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, una serie di direttive e consigli indirizzati alla cittadinanza per ridurre drasticamente la spesa energetica. Nel piano infatti si legge espressamente e senza giri di parole quale sia l'obiettivo.
Per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante il prossimo inverno nonché rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023, è opportuno attuare sin da subito misure di contenimento dei consumi nazionali di gas.
Si punta a una riduzione di 5,3 miliardi di metri cubi di gas, una cifra calcolata considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas), cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi. Non è affatto semplice, ma sommando una serie di accorgimenti adottati dall'intera popolazione l'obiettivo diventa molto più tangibile.
Ridurre i riscaldamenti e docce più brevi
Il primo punto è la riduzione di 1 grado del riscaldamento degli edifici portando la temperatura a 19 gradi ma con 2 gradi di tolleranza; per gli edifici di attività industriali e artigianali invece la temperatura deve essere di 17 gradi ma anche qui è prevista una tolleranza di 2 gradi. Inoltre i limiti di tempo di funzionamento dei riscaldamenti degli edifici pubblici sono ridotti di 15 giorni posticipandone di 8 l'accensione e anticipandone di 7 lo spegnimento; infine tali impianti resteranno accesi per un'ora in meno nel corso della giornata. L'unica eccezione viene fatta per gli edifici delle utenze sensibili come ospedali e case di ricovero, per i quali è previsto un decreto ministeriale ad hoc entro il mese di settembre.
Tra i consigli invece (dunque non regolamentati da apposite leggi) compaiono una serie di comportamenti utili per raggiungere l'obiettivo prefissato della riduzione dei consumi. Uno di questi riguarda le docce, per le quali si raccomanda una minore durata e una temperatura più contenuta. Dite dunque addio alle lunghe docce calde durante le quali si dà spazio ad approfondite riflessioni: da adesso bisogna essere molto più rapidi e un po' più freschi.
Non solo, perché sono tante le abitudini in casa da cambiare: l'abbassamento del fuoco dopo l'ebollizione dell'acqua nella pentola della pasta, la riduzione del tempo di accensione del forno, l'utilizzo di lavatrici e lavastoviglie solo se a pieno carico, lo scollegamento delle spine di corrente dagli elettrodomestici quando non sono in funzione così da evitare i consumi fantasma e la riduzione dell'accensione delle lampadine. Insomma la situazione è molto chiara: risparmiare aiuta non solo le nostre tasche ma anche l'intero Paese e per farlo non occorrono gravose rinunce, ma solo accorgimenti e buon senso.