Fridays for future 2022, venerdì 25 marzo si scende in piazza in Italia e nel mondo per il clima: dove e come
Il movimento ambientalista per difendere la Terra dal cambiamento climatico ritorna nelle piazze d’Italia e di tutto il mondo per ribadire con ancora più fermezza l’importanza di ridurre le emissioni nocive e sostenere un modello energetico veramente sostenibile. Lo sciopero globale per il clima si tiene quest'anno nella giornata di venerdì 25 marzo e coinvolgerà soprattutto ragazze e ragazzi preoccupati per un futuro sempre più incerto e un pianeta messo a dura prova.
Lo slogan della giornata è chiaro e non lascia spazio a incertezze: "People Not Profit", per indicare come la salute delle persone e dell'ambiente venga prima di qualsiasi interesse economico. Più azioni concrete e meno chiacchiere, meno "bla bla bla" e meno interesse solo al "profitto. Prima vengono le "persone".
Fridays for Future 2022: per cosa si protesta
I temi centrali della protesta sono davvero tanti ed è difficile trovarne uno che predomini sugli altri. Forse questa volta più che mai la critica degli attivisti è rivolta verso le istituzioni come governi, amministrazioni locali e università.
Sui tavoli del potere di queste realtà, sostiene chi aderisce allo sciopero, si sta facendo troppo poco per combattere il climate change ed è necessario un nuovo modello socio-economico in grado di indirizzare il cambiamento e promuovere la sostenibilità. Sono soprattutto i paesi del Nord del mondo che hanno sulla coscienza le maggiori responsabilità, e per questo viene chiesto loro di pagare i risarcimenti climatici alle popolazioni più colpite dai danni del riscaldamento globale.
Questa volta la protesta è sostenuta anche dalla Cgil, che metterà a disposizione le proprie strutture sul territorio per agevolare le iniziative pubbliche e i cortei di protesta. Insomma, lotta per il clima e diritti dei lavoratori sono argomenti che in fondo sono molto legati.
Tra gli slogan della protesta non possono mancare le ferme critiche alla guerra in Ucraina, che ha peraltro una forte correlazione con il gas e le risorse energetiche. Gli attivisti dei "Fridays for future", nati nel mondo dal 2018 con la giovanissima attivista svedese ora 19enne Greta Thunberg (in alto nella foto a Milano il primo ottobre scorso), erano già scesi in piazza il 3 marzo per mandare un chiaro segnale contro il conflitto in Ucraina. Oltre alle atrocità dal punto di vista umano, in una situazione climatica grave come quella attuale è essenziale, ripetono gli attivisti, far prevalere la cooperazione tra i popoli per lottare per il raggiungimento di un obiettivo comune, essenziale per tutti.
L'istruzione come motore per il cambiamento
Come spesso succede, il cambiamento e l’innovazione partono dai banchi di scuola, dove si formano gli adulti di domani. Secondo Greta Thunberg e gli altri attivisti è necessario che le scuole forniscano ai giovani gli strumenti per immaginare e creare un futuro diverso, in cui a guidare il mercato siano le aziende sostenibili e non quelle che utilizzano combustibili fossili. Questi valori devono essere trasmessi anche ai più piccoli e la scuola ha il dovere indirizzare le giovani generazioni attraverso azioni concrete.
Insomma, l’ecologia, la sostenibilità, la transizione energetica e le risorse rinnovabili dovrebbero essere temi centrali ogni mattina, dalla scuola primaria fino all'università e non solo un argomento da affrontare una volta ogni tanto.
Le manifestazioni in Italia
Nella giornata del 25 marzo si alzerà un coro di protesta che attraverserà l’Italia da nord a sud. Come riportato dall’elenco sul sito nazionale di Fridays for Future, le manifestazioni saranno presenti nella maggior parte delle piazze principali dei capoluoghi di provincia del nostro paese. In tutto, le iniziative registrate ufficialmente hanno raggiunto quota 143, da Lecce a Palermo, da Capodistria a Sanremo. Particolarmente attive saranno le città del Nord Italia, da Torino a Venezia, passando per Milano, Bologna e Firenze.
Anche Roma sarà protagonista di una protesta molto significativa, vista anche la situazione critica che investe la capitale: il processo innovativo sta avvenendo in modo più lento e frammentario del previsto, la mobilità sostenibile è meno presente rispetto a tante altre città, il problema dei rifiuti è lontano dall’essere risolto e il quantitativo di smog urbano è costantemente al di sopra del limite suggerito dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Un problema, quest'ultimo, tristemente condiviso con molte altre città italiane. Insomma, il prossimo venerdì è l’occasione perfetta per fare comprendere alle amministrazioni locali l’importanza di modifiche strutturali in grado di fare delle nostre città delle vere smart city.
Le manifestazioni nel mondo
L'Italia è uno dei paesi con più iniziative in assoluto in occasione dello sciopero globale per il clima, ma di proteste e manifestazioni ce ne sono in tutti i continenti. La mappa ufficiale che raccoglie tutte le iniziative affiliate mostra quasi 200 eventi nell'America settentrionale, più di 70 in Africa, e proteste e cortei organizzati anche a Honolulu, alle isole Svalbard e in Islanda.
Tra le iniziative spiccano una dimostrazione a Tromsø e Malvan in India, l'attraversamento in corteo del ponte di Brooklyn a New York e proteste dai forti connotati politici in Australia in un grido di protesta corale che abbraccerà l'intero pianeta.