Forte terremoto nel Tirreno: ecco i dati e perché dobbiamo imparare a conoscere i vari eventi tellurici
L'INGV - L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ha registrato nella giornata del 20 novembre una forte scossa di terremoto nel Mar Tirreno. Il sisma, di magnitudo 4.6, è avvenuto nel Tirreno Meridionale intorno alle 07.46, ad profondità di 435 km. Di cosa si tratta? Perché dobbiamo prestare attenzione a questa scossa e cosa ci racconta? Ecco tutte le informazioni utili per comprendere meglio i terremoti e ciò che accade intorno a noi.
Perché si verificano terremoti nel Mar Tirreno?
Una scossa di terremoto del 4.6 si è verificata questa mattina nel Mar Tirreno ad una profondità di 435 km. Cosa significa tutto ciò?
Analizzando l'evento verificatosi gli studiosi hanno fatto sapere che solitamente i terremoti che avvengono nel Tirreno Meridionale sono legati a un processo di subduzione. Si parla in questi casi dello sprofondamento della litosfera oceanica ionica che avviene al di sotto dell’arco calabro con sprofondamento nel Tirreno, un processo per il quale ha avuto origine l’apertura del bacino tirrenico e che non esisteva fino a pochi milioni di anni fa.
Proprio Alessandro Amato, sismologo e Responsabile del Centro Allerta Tsunami INGV, in una recente intervista, ha specificato come tale processo generi profondi terremoti tra Calabria e Sicilia orientale. Da queste parole capiamo che il fenomeno sia pertanto del tutto naturale e scientificamente spiegabile. Non si tratta di un evento nuovo che segnala qualcosa di cui gli studiosi non erano a conoscenza e che devono capire meglio ora vedendo i prossimi sviluppi.
Non vi è ad oggi nessun allarme per la popolazione. Questi terremoti, infatti, anche se di intensità rilevante, sono scarsamente avvertiti dalla popolazione.
Che cos'è la subduzione?
Si è parlato, per spiegare l'origine della scossa di oggi, 20 novembre 2023, di subduzione. Di cosa si tratta? Di un processo specifico per cui due placche della Terra si muovono e comprimono e una scorre sotto all'altra.
Per comprendere meglio tale concetto dobbiamo fare un piccolo passo indietro. Come sappiamo il guscio più esterno della Terra è composto da diversi frammenti che vengono chiamati placche. Proprio queste ultime sono in movimento. Si possono muovere per:
- scorrimento
- trazione
- compressione
Quando avviene una compressione, può succedere che una delle due placche scorra al di sotto dell’altra. Questo processo viene chiamato subduzione. Quando si verifica si generano terremoti, talvolta anche molto forti, sia per l’attrito che si crea tra le due placche.
Gli altri terremoti: ecco tutti i dati degli ultimi anni
A riprova del fatto che terremoti di tale portata siano avvenuti anche negli anni precedenti, senza comportare alcun problema per la popolazione, possiamo sottolineare come si siano registrati eventi sismici anche di portata maggiore dal 1985 ad oggi. Un esempio? Il 28 ottobre 2016 si verificò un terremoto del 5.8 ad una profondità di 481 km. Stessa magnitudo aveva il terremoto del 26 ottobre 2006. Nel 1978 si verificò un'altra scossa del 5.6.