Eventi estremi: l’Europa è impreparata. L’agenzia Ue: “Ultimo avviso prima di livelli catastrofici”
Valanghe, alluvioni, incendi, ondate di caldo improvvise. L’Europa non è preparata ad affrontare gli eventi estremi sempre più frequenti collegati al riscaldamento globale. L’allarme viene rilanciato da un report pubblicato oggi dall’Agenzia europea dell’Ambiente (Eea) e arriva purtroppo dopo un weekend di gravi danni in Italia e di tragedie soprattutto in Francia e sulle Alpi svizzere.
Il rapporto sottolinea la necessità di interventi per la metà dei 36 rischi significativi che affronta l’Ue. Tra quelli più urgenti ci sono le ondate di calore, le alluvioni lampo, le esondazioni dei fiumi e i problemi connessi alla salute delle coste e degli ecostistemi marini. Ci sono problemi gravi anche per trovare i fondi dopo i disastri, non solo per prevenirli.
Clima: i più colpiti dagli eventi estremi
L’area più in pericolo è la nostra, quella meridionale, dove anche gli incendi colpiscono di più tra siccità e caldo estremo. Le temperature in aumento fanno aumentare la siccità nel sud dell’Ue, distruggono coltivazioni e vegetazione, prosciugano le riserve idriche, inaridiscono i terreni, più soggetti così anche alle alluvioni improvvise, favoriscono i roghi e la loro diffusione
L’Europa è il continente che si è riscaldato di più dai tempi della rivoluzione industriale. “Le nostre analisi mostrano che i pericoli climatici aumentano più velocemente della nostra preparazione nell’affrontarli” avverte Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Eea.
Servono molte più risorse dell’Unione per fronteggiare tutto questo. La Commissione europea interverrà sul tema dei rischi climatici già questa settimana. Per l’Eea in alcuni casi sono già stati raggiunti livelli critici che, se non si interviene subito, diventeranno catastrofici. Ylä-Mononen non si nasconde: “Questo dovrebbe essere l’ultimo avviso”.