Estate di San Martino, perché si chiama così?
La festa di San Martino è una ricorrenza celebrata durante l'Estate di San Martino, che cade l'11 novembre 2020. E' festa caratterizzata da diverse usanze regionali. Il periodo chiamato l'estate di San Martino è un periodo autunnale, dove il sole torna a splendere e scaldare, dopo i primi freddi, anche se quest'anno - per fortuna - tardano ad arrivare.
Estate di San Martino: la spiegazione meteorologica del fenomeno
L’Estate di San Martino - da un punto di vista meteorologico - si può spiegare come un periodo con temperature superiori alla media del periodo. In questa fase, infatti, si possono verificare anticicloni che ‘assicurano’ una situazione di bel tempo e un innalzamento repentino delle temperature, mentre invece ci si aspetterebbe un brusco abbassamento delle temperature in vista dell’inverno che si avvicina.
La leggenda di San Martino
La leggenda racconta che, in un giorno d’autunno particolarmente uggioso e freddo, un soldato di nome Martino, cavalcava per una strada di campagna cercando di ripararsi dal freddo e dalla pioggia grazie a un martello pesante che riusciva ad avvolgerlo del tutto. In strada c’era solo un mendicante che se ne stava seduto su un carro, al lato della strada tremando per il freddo e per la pioggia, cercando invano di ripararsi con gli abiti orami del tutto bagnati.
Martino, accortosi di questa persona in difficoltà, cerca subito di aiutarlo. I soldati non erano ricchi, quindi non poteva aiutarlo con del denaro, allora estrasse la sua spada e tagliò il suo pesante mantello in due parti offrendone una metà al mendicante per aiutarlo a coprirsi.
Il mendicante lo ringraziò di cuore e Martino proseguì con il suo cammino. Proprio in quel preciso momento smise di piovere e spuntò il sole. La notte seguente - Martino - sognò Gesù vestito con la metà del mantello che come soldato aveva donato al mendicante infreddolito. Gesù gli disse: "Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito".
Non appena Martino si risvegliò si rese conto che il suo mantello era integro così decise di lasciare l’esercito e di convertirsi al cristianesimo: fu uno dei fondatori del monachesimo e divenne vescovo di Tours venerato anche dopo la sua morte.