Estate 2023: la più calda da 2.000 anni. Lo rivelano gli alberi
Finora sapevamo che il 2023 è stato l'anno più caldo da quando vengono registrate le temperature in maniera attendibile, ovvero attorno al 1850. Ora possiamo risalire molto più indietro, addirittura di duemila anni. E il risultato è ancora più allarmante per quanto riguarda i livelli del riscaldamento globale. Le temperature dell’estate scorsa segnano infatti il record in oltre due millenni per l’emisfero settentrionale.
+2,2°: superata la soglia di Parigi
Uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature è riuscito a risalire così indietro nel tempo analizzando i dati degli anelli di accrescimento di migliaia di alberi. La ricerca dell’Università tedesca Johannes Gutenberg di Magonza sostiene anche che la soglia prevista come limite da non superare dagli accordi di Parigi del 2015 è stata già oltrepassata.
Si tratta dell'aumento delle temperature di 1,5 gradi Celsisus rispetto all’epoca precedente l’industrializzazione di massa (1850-1900). Siamo già a +2.07° in questo raffronto e a +2,20° rispetto a tutte le estati fino al 1890.
Clima: "150 anni di dati non bastano"
“Molte delle discussioni sul riscaldamento globale sono legate a una temperatura di riferimento della metà del XIX secolo, ma come si può capire cosa è normale e cosa non lo è quando abbiamo solo circa 150 anni di misurazioni meteorologiche?” spiega, come riporta l’Ansa, Ulf Büntgen dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, coautore dello studio guidato da Jan Esper. “Solo guardando alle ricostruzioni climatiche possiamo davvero contestualizzare i recenti cambiamenti climatici di origine antropica”.