Scoperto esopianeta che sta precipitando contro la sua stella: è il destino che attende anche la Terra?
Un pianeta extrasolare è stato recentemente scoperto mentre precipita con orbita a spirale verso la sua stella. Si tratta della prima volta che un esopianeta viene individuato mentre si trova in rotta di collisione con un astro. Sarà lo stesso destino che attende la Terra in un lontanissimo futuro?
Kepler-1658b precipita verso la sua stella
È stato ribattezzato Kepler-1658b in onore del telescopio spaziale che ha permesso agli astronomi di individuarlo. Si tratta di un esopianeta appartenente alla categoria dei gioviani caldi, ossia di quei pianeti che hanno massa e dimensioni molto simili a quelle di Giove, ma con orbite ravvicinate alle loro stelle. Basta pensare che la distanza tra Kepler-1658b e la sua stella è pari a un ottavo di quella che separa il nostro Sole da Mercurio.
La scoperta è stata fatta da un team di ricerca internazionale guidato dagli scienziati del Center for Astrophysics - Harvard & Smilthsonian che ha potuto misurare il decadimento orbitale dell'esopianeta mentre orbita sempre più vicino alla sua stella. I risultati della ricerca - pubblicati sulla rivista The Astrophysical Journal Letters - permettono di ottenere nuove e preziose informazioni sul lento ma inesorabile processo di decadimento orbitale planetario.
Non è la prima volta che gli scienziati hanno potuto studiare esopianeti che si muovono verso la loro stella, ma si tratta del primo studio in cui tale fenomeno si verifica attorno a una stella evoluta.
Cos'è una stella "evoluta"?
Le stelle evolute sono astri che hanno fuso completamente il loro idrogeno ed elio, e sono già passate alla fase successiva del loro ciclo vitale. Nel caso di Kepler-1658b, ad esempio, la stella evoluta ha iniziato a espandersi in una fase di sub-gigante. Le ipotesi scientifiche che una stella simile possa sottrarre energia dalle orbite dei propri pianeti in modo efficace potrà ora essere testata con le osservazioni.
A quale velocità Kepler-1658b si sta avvicinando alla sua stella?
Il periodo orbitale di Kepler-1658b diminuisce di circa 131 millesimi di secondo ogni anno. Questo risultato è stato ottenuto grazie allo studio che - per 13 anni - ha analizzato l'intervallo di tempo intercorrente tra due momenti in cui l'esopianeta, transitando davanti alla stella, provoca un leggerissimo oscuramento. In tutto questo tempo gli scienziati hanno potuto constatare che l'intervallo di transito di Kepler-1658b è leggermente diminuito in maniera costante. Se l'esopianeta continuerà a spiraleggiare alla velocità osservata verso la sua stella, in meno di tre milioni andrà incontro allo schianto fatale con l'astro.
La causa del costante avvicinamento sarebbe imputabile - stando a quanto affermato dagli scienziati - al fenomeno gravitazionale tra i corpi celesti conosciuto anche come "fenomeno di marea". analogo a quello che causa l'innalzamento e l'abbassamento del mare sul nostro Pianeta.
La Terra destinata allo stesso destino di Kepler-1658b?
La scoperta riveste senza dubbio un'importanza notevole perché consente di analizzare la dinamica in atto tra l'esopianeta e la stella, ma apre anche nuovi interrogativi su un possibile futuro (remoto) che potrebbe attendere la Terra tra diversi miliardi di anni. La fase di espansione/evoluzione di subgigante rossa osservata nella stella di Keplar è la stessa che attende anche la nostra, e non è escluso che anche la Terra finisca per essere "divorata" dal Sole, oppure espulsa dalla sua attuale orbita e spinta verso l'esterno. Lo studio su ciò che sta accadendo a questo esopianeta potrebbe quindi portare a fare ipotesi anche sul destino della Terra in un lontanissimo futuro.