Emergenza acqua: si rischia la multa se si innaffia il giardino o l'orto?
L'allarme siccità porta ad alcuni provvedimenti per limitare lo spreco dell'acqua, ma si rischiano davvero multe se si innaffiano gli orti e i giardini di casa? Cerchiamo di fare chiarezza.
Emergenza siccità, multe per sprechi d'acqua?
L'emergenza idrica non fa che peggiorare e, di conseguenza, alcune regioni italiane hanno dichiarato lo stato di calamità. Altre invece, come il Lazio, rimangono caute ma raccomandano ai cittadini un uso consapevole dell'acqua. In queste ore si sta parlando, tra le varie ipotesi, di un razionamento idrico a livello nazionale e di possibili multe conseguenti ad alcuni divieti, ma quanto c'è di vero?
In particolare sul web circolano voci di divieto di innaffiare il giardino di casa o il proprio orto, in quanto questa pratica non risulti tra quelle di primaria necessità e che quindi sia classificabile come spreco d'acqua. Addirittura alcuni parlano già di multe salatissime per i trasgressori sorpresi a dare un po' d'acqua ai propri gerani, ma le cose non stanno affatto così.
Multa se innaffi orto o giardino, come funziona?
La crisi idrica non va sminuita, anzi, però è anche necessario fornire informazioni puntuali e corrette per evitare allarmismi. Le regioni lamentano una situazione critica e alcuni governatori, come il lombardo Attilio Fontana, affermano che l'acqua dei campi agricoli è agli sgoccioli. Si sta studiando infatti anche un sistema per il recupero delle acque reflue a fini irrigui.
Al momento però, a livello nazionale, non sono presenti divieti sull'utilizzo dell'acqua e non sono stati disposti razionamenti di sorta. Il Consiglio dei Ministri certamente si riunirà a breve per discutere e decidere le nuove misure cautelari, ma la situazione attuale non vieta dunque di innaffiare il proprio giardino, ad esempio. Bisogna poi distinguere i provvedimenti nazionali da quelli delle amministrazioni locali, che dispongono autonomamente eventuali limitazioni sull'utilizzo dell'acqua senza attendere decreti ministeriali.
Per questo motivo in alcuni comuni vige già il divieto di innaffiare il giardino, di lavare la propria auto o di riempire la piscina a casa, ma si tratta di sporadici casi limitati ad alcune comunità. Il caso più emblematico è quello di Livorno, dove il sindaco Luca Salvetti ha vietato l'utilizzo dell'acqua per scopi diversi da quelli igienico-domestici, pena una multa dai 100 ai 500 euro. Restrizioni anche in provincia di Trento, con chiusura dell'acqua dalle 23 alle 6 del mattino e di tutte le fontane pubbliche per tutte l'intera giornata. Alcuni comuni dell'Emilia-Romagna, regione tra le più colpite dalla siccità per via della forte influenza che il Po gioca all'interno del territorio, si stanno muovendo nella direzione di un contenimento idrico.
A ogni modo per essere informati basta recarsi sul sito internet del proprio comune e accertarsi di eventuali provvedimenti in atto. A livello nazionale però, al momento, ci si limita a raccomandazioni per evitare sprechi idrici, prestando maggiore attenzione del solito proprio in virtù dell'emergenza siccità che sta colpendo l'Italia. Ma appunto, essendo raccomandazioni e consigli, si rivolgono alla coscienza dei cittadini e non possono in alcun modo portare a multe e sanzioni.