Debunking: “Le 5 più grandi tattiche di disinformazione dell’industria dei combustibili fossili”
“Ecco come si fa a riconoscere le 5 più grandi tattiche di disinformazione dell’industria dei combustibili fossili". Il prestigioso quotidiano britannico The Guardian, storicamente in prima linea nella lotta al climate change, vuole spiegarlo con una sorta di guida di Amy Westervelt e Kyle Pope, entrambi con ventennale esperienza nel settore.
L’obiettivo è di porsi come aiuto per l’opinione pubblica in un anno in cui metà della popolazione mondiale andrà al voto e in cui è previsto un proliferare di fake news o di più sottile disinformazione interessata, come quella che porterebbe avanti proprio l’industria globale dei combustibili fossili. Ecco allora i 5 fronti critici individuati e come si può proseguire nel ragionamento.
1. La sicurezza energetica
I combustibili fossili sarebbero un problema di sicurezza nazionale e lo avrebbe dimostrato recentemente anche la guerra in Ucraina, con gli effetti sugli approvvigionamenti di molti Paesi. Se è vero però che l’autonomia energetica può essere un tema di sicurezza nazionale, questo non vuol dire che sia legata agli idrocarburi come combustibili. Anzi, meglio rendersi autonomi da fonti che dipendono così tanto dai mercati e dai conflitti globali.
2. Economia vs. Ambiente
Si sente dire spesso, anche con ricerche ad hoc, che intervenire sul clima e per l’ambiente sarebbe costoso e danneggerebbe l’efficienza dell’economia. Non è affatto detto e soprattutto la lotta al riscaldamento climatico non è più rimandabile, in un contesto in cui oltre tutto l’efficienza dell’economia non può essere considerata per forza la prima priorità.
3. Fermare il progresso?
Dietro alcune campagne c’è l’idea che attraverso i combustibili fossili si fanno andare avanti il mondo con le innovazioni, dalle automobili agli smart phone. Esistono però delle alternative come fonti energetiche. L’equazione combustili fossili uguale progresso è falsa: uno stile di vita sostenibile non è contro la modernità.
4. Nuove soluzioni?
Parte delle grandi industrie dei combustili fossili partecipano a ricerche sul climate change e sulle fonti alternative. Bisogna stare molto attenti nel monitoraggio, anche delle stesse parole: l’espressione “gas naturale” per esempio non è affatto neutra e si cerca di introdurla tra le soluzioni.
5. “Vi siamo vicini”
Molte di queste aziende finanziano iniziative sport, musei, scuole per “ripulire” la loro immagine. Tra gli obiettivi c’è quello di rendere le persone dipendenti dalle industrie stesse e meno propense a criticarle.