Dall'emergenza siccità a quella alluvioni: le due facce del cambiamento climatico
Non possiamo ignorare due facce della stessa medaglia. Siamo passati dall'emergenza siccità a quella alluvioni, due facce del cambiamento climatico, due eventi da non trattare come se fossero isolati e non concatenati. Occorre una adeguata difesa idraulica del territorio così come recentemente espresso dal presidente dell'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue.
Siccità e alluvioni: le due emergenze in Italia
Mentre in varie zone del Nord si stava già discutendo su come far fronte alla siccità e si stava pensando ai razionamenti dell'acqua, il maltempo ha colpito duramente il nostro Paese tanto che nei giorni scorsi si sono raggiunti livelli record di piogge in particolare nelle province di Bologna e Ravenna con la conseguente rottura di diversi argini. La terra, dopo lunghi mesi di siccità, non è stata in grado di assorbire le precipitazioni torrenziali che si sono abbattute sul territorio.
Eppure nonostante in Emilia Romagna si registrino ingenti danni e due morti, solo alcune zone della regione hanno fatto i conti con l'improvvisa presenza massiccia di acqua perché, come delineato dagli ultimi dati raccolti, nel piacentino continuano invece i problemi legati alla scarsità d'acqua. I volumi invasati nelle dighe, ad esempio, restano di molto inferiori agli anni passati tanto che si stima che siano a -45% rispetto alla media del periodo.
Insomma le piogge cadute in questi giorni hanno in alcuni casi riequilibrato situazioni che sembravano irrimediabilmente compromesse, in altri hanno invece causato danni ed in altri ancora come non hanno avuto alcuna influenza. Un esempio? Il Po, una volta passata l'ondata di piena, rischia di precipitare nuovamente in una situazione di carenza idrica. A sancirlo sono gli ultimi dati analizzati che sottolineano come a Cremona si sia ancora sotto il minimo storico e a Pontelagoscuro la portata permanga sotto la soglia dei 400 metri cubi al secondo.
La pioggia di inizio maggio, secondo l'ultimo report, pare aver fatto bene solo ai grandi laghi del Nord come il Lario e il Sebino.
Gli altri dati: è ancora emergenza siccità
Tra gli altri dati sappiamo che in Valle d'Aosta e in Piemonte, nonostante le precipitazioni di fine aprile siano state rilevanti, tanto da portare mezzo metro di neve, gli alvei di fiumi e torrenti fanno registrare percentuali ancora inferiori rispetto all'anno 2022. Quest'ultimo però è l'anno siccitoso per eccellenza.