Crisi alimentare, India blocca export di grano: boom dei prezzi
Come se non bastasse la guerra in Ucraina e le decine di migliaia di morti sul campo, una nuova crisi è ormai dietro l’angolo: quella alimentare. A Kiev sono infatti ferme 25 milioni di tonnellate di cereali alimentari, che non possono essere esportate a causa del blocco dei porti. E se quel “granaio del mondo” è costretto a fermarsi per la guerra, ce n’è un altro che invece ha deciso di chiudere la porta in faccia a milioni di persone: l’India. Una porta in faccia salatissima: oggi infatti il prezzo del grano duro è salito del 4,6%, quello del grano tenero del 5,5%.
Il blocco del grano in India
Il governo indiano ha infatti deciso di bloccare l'export di ogni tipo di grano, con effetto immediato. Il "picco improvviso dei prezzi globali del grano ha messo a rischio la sicurezza alimentare dell'India, dei Paesi vicini e di altre nazioni vulnerabili”, ha spiegato la direzione generale del Commercio estero. La decisione è stata resa nota dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione annuale, salita all'8,38 per cento.
Il rischio di una crisi alimentare globale
L’India però è uno dei maggiori esportatori di grano del mondo, e la sua decisione rischia di avere conseguenze drammatiche. Già a marzo, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il costo dei generi alimentari era salito del 17% secondo i dati della Fao. E adesso questo dato rischia di peggiorare ulteriormente, visto il balzo del prezzo del grano duro e tenero: a costare di più non saranno solo i prodotti alimentari di base, ma anche i mangimi necessari agli allevamenti. Questi problemi, secondo la Fao, avranno un impatto sulle forniture alimentari che supererà quello di qualsiasi crisi dalla fine della Seconda guerra mondiale.