Covid-19, nessuna regione sarà in zona gialla da lunedì 22 novembre
E' allarme Covid-19 in Italia, ma la situazione sembrerebbe sotto controllo. La quarta ondata di contagi, dopo aver colpito l'Europa (basti pensare che la Germania ha toccato quota 52mila contagi al giorno) è arrivata anche nel nostro Paese. Nelle ultime 24h, infatti, sono più di 10mila i nuovi positivi al Coronavirus. Dati allarmanti che destano tanta preoccupazione alla vigilia di una decisione importante: il passaggio di alcune Regioni in zona gialla.
Coronavirus in Italia: le Regioni a rischio e come si determina il passaggio in zona gialla
L'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sono costantemente al lavoro per monitorare il numero di contagi da Covid-19 che risulta determinante per il passaggio o meno di una Regione in zona gialla, arancione o rossa. In base al decreto dello scorso maggio, il passaggio da zona bianca a zona gialla avviene quando l'incidenza settimanale dei contagi da Covid è pari o superiore a 50 positivi ogni 100.000 abitanti. Non solo, a determinare il passaggio in zona gialla è anche l'occupazione dei posti letto che deve essere superiore del 10% in terapia intensiva e del 15% nei reparti ordinari. In base al confronto con questi dati alcune regioni del Nord Italia sono a rischio zona gialla. Nel dettaglio si tratta di: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Valle d’Aosta e la città di Bolzano.
Covid in Italia: impennata di contagi, ma nessuna regione passa in zona gialla
In queste ore però Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, intervistato ai microfoni di Rai Radio1, ha comunicato che nessuna Regione passerà in zona gialla da lunedì 22 novembre.
"In caso di cambio colore per una regione, le restrizioni attuate in fascia arancione dovrebbero essere applicate ai non vaccinati. I ristoranti, per esempio, invece di chiusere di sera dovrebbero essere aperti per chi vaccinato. Mi auguro che non si arrivi a questo scenario, ma davanti alla possibilità di richiudere o mantenere aperto dando la possibilità alle persone immunizzate di usufruire dei servizi mi sembra una riflessione di buon senso. Non imporremo il lockdown ai non vaccinati, non condivido questo tipo di misura" ha dichiarato il sottosegretario alla Salute considerando i dati sul numero dei positivi al Coronavirus. Non solo, Costa ha sottolineato: "dai dati al momento la situazione è sotto controllo, non ci dovrebbero esser cambiamenti".
Nonostante la situazione sia allarmante in alcune Regioni del centro-nord con un aumento vertiginoso di contagi da Covid, il sottosegretario alla Salute Costa ha precisato: "ci sono alcune Regioni, come il Friuli, il Veneto e le Marche, che vanno un po’ ‘attenzionate’. La zona gialla, a livello di restrizioni, ha solo l’uso della mascherina all’aperto". Una cosa è certa: la situazione in Italia preoccupa e va tenuta sotto controllo come ha aggiunto Costa: "la situazione deve essere monitorata, ma esattamente un anno fa, c'erano 32mila contagi e oggi siamo a 10mila, l'anno scorso c'erano 33mila ricoverati, oggi ne abbiamo 4mila. Grazie al vaccino questi sono i numeri, la situazione va valutata ma complessivamente siamo molto lontani rispetto allo scorso anno".