Covid, gli aerei decollano (e inquinano) vuoti per non perdere gli slot
Succede anche questo in tempi di Covid e di questo caso si discute in tutta Europa. Molti aerei di linea nelle ultime settimane stanno volando vuoti o comunque con pochissimi passeggeri per non perdere gli slot, i “posti” assegnati negli aeroporti.
La regola europea era stata pure modificata durante la pandemia vista la crisi del settore viaggi e spostamenti in genere, anche di quelli aerei. Prima ogni compagnia, per non perdere il posto e vederselo assegnato ad altre, doveva garantire il decollo di almeno l’80% dei voli programmati. Con l’esplodere del coronavirus si era scesi al 50%, dall’estate scorsa però la Commissione europea richiede il 64% dei voli effettuati rispetto a quelli previsti.
In tanti non ce la fanno a rispettare questa soglia e così molti aerei partono comunque, ma vuoti o quasi. Tutto alla faccia dell’ambiente. Il traffico aereo è responsabile infatti del 3% delle emissioni totali di anidride carbonica e consuma circa il 20% dei carburanti raffinati ogni anno nel mondo. Dover fare danni così ingenti all’aria e al futuro di tutti per spostare velivoli senza passeggeri da un aeroporto all’altro sembra davvero assurdo e le polemiche sono arrivate fino al Parlamento europeo.
Anche l’attivista svedese Greta Thunberg ha denunciato il problema con un esempio: Brusseles Airlines effettuerebbe circa 3mila voli non necessari solo per salvare i suoi slot. La compagnia ha confermato di aver effettuato circa 18mila voli senza passeggeri.