Copernicus, Gennaio 2024 è stato il mese con più aumento di caldo della storia: ecco i dati
Terminate le statistiche sul 2023, Copernicus ha già iniziato a dedicarsi al 2024. Il mese di gennaio del nuovo anno è già diventato il più caldo mai registrato. Le temperature globali sono risultate essere superiori di 1,66°C rispetto alla media dell'epoca preindustriale. Nello specifico da febbraio 2023 a gennaio 2024 si è registrata una temperatura di 1,52 gradi Celsius, ovvero 2,74 gradi Fahrenheit, superiore ai livelli preindustriali. Ecco tutti i dati e le ultime analisi.
Copernicus elegge Gennaio 2024 come il mese più caldo della storia
Non ci è bastato vivere un 2023 bollente. Gennaio 2024 sta già infrangendo i record stabiliti in precedenza. Secondo il rapporto mensile dell'agenzia europea di osservazione della Terra Copernicus gennaio è stato l'ottavo mese consecutivo caratterizzato da un caldo record. Le temperature globali degli ultimi 12 mesi sono state le più alte mai registrate con 1,52°C al di sopra della media preindustriake.
Il caldo anomalo ha riguardato in particolare modo l'Europa meridionale, il Canada orientale, l'Africa nordoccidentale, il Medio Oriente e l'Asia centrale. Cosa ha avuto di speciale il mese di gennaio 2024? Copernicus ha evidenziato un nuovo record. E' stato mandato in frantumi quello raggiungo nel 2020 per il gennaio più caldo dell’anno di 0,12 gradi Celsius. Il mese ha finito per attenersi a 1,66 gradi Celsius - 3 gradi Fahrenheit - in più rispetto alla fine del 1800, l’epoca preindustriale presa come riferimento per le misurazioni del riscaldamento globale. La temperatura media di gennaio, secondo i dati raccolti, è stata infatti di 13,14 gradi
Le previsioni per il futuro
Secondo gli esperti il 2024 supererà senza problemi le temperature raggiunte nel 2023, infrangendo così ogni record. Se il 2023 era fino ad ora l'anno più caldo, possiamo aspettarci ben di peggio. Come mai? Le cause sono state trovate nelle maggiori emissioni di gas serra nell'atmosfera, ma anche nella presenza di El Nino. Quest'ultimo altera la circolazione oceanica e i modelli meteorologici ed è il colpevole dell'aumento della siccità.