Che cos'è il Calendimaggio, la festa pagana per l'arrivo della primavera
Andiamo alla scoperta della storia e delle origini del Calendimaggio, un'antica festa pagana che veniva celebrata per dare il benvenuto alla primavera.
Calendimaggio, che cos'è
La primavera è una stagione piena di feste e rituali che celebrano la rinascita della natura e che in molti riti pagani è associata al ritorno della luce a discapito delle tenebre. Una di queste feste è il Calendimaggio, ovvero la celebrazione celtica di Beltane, celebrata il primo maggio. Secondo la tradizione bisognava un albero dai boschi per poi decorarlo con ghirlande, nastri, cibo e altri elementi decorativi. L'albero rimaneva sfrondato e con solo un ciuffo verde sulla punta, dopodiché veniva piantato e la gente si riuniva intorno per cantare e ballare. Si usava anche decorare balconi e finestre con fiori e ramoscelli, offrendo alle ragazze dei ramoscelli in fiore come simbolo del proprio amore. Il rituale aveva certamente uno sfondo magico e una funziona propiziatoria, infatti ed era spesso accompagnato da una questua che serviva per raccogliere il cibo offerto dagli abitanti del villaggio; in cambio i "maggianti" intonavano canti benauguranti per la popolazione.
Il Calendimaggio oggi: esiste ancora?
Il Calendimaggio è stato pressoché sostituito dalla Festa dei Lavoratori a partire dal 1889, celebrata dal Partito socialista. Ciononostante, la tradizione è sopravvissuta in alcune città e paesini in Italia e nel resto d'Europa. Ad esempio, a Firenzuola, in provincia di Firenze, esiste ancora sotto il nome di "Cantarmaggio", mentre ad Assisi la festa coinvolge le due parti della città che si sfidano in gare e cortei. In diverse zone della Germania e dell'Austria si rinnova ogni anno la tradizione del cosiddetto Maibaum, ovvero "albero di maggio", un tronco a cui sono stati tolti rami e corteccia fatto salvo per la sommità che conserva il suo verde. L'albero viene poi issato nella piazza principale di ogni comune proprio come da tradizione del Calendimaggio.