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Cambiamento climatico: in Italia si rischiano 10 miliardi di euro di danni ogni anno

Siccità, eventi meteo-climatici estremi e rialzo delle temperature mettono a rischio l'economia del nostro Paese. Tra i settori più in pericolo c'è quello agricolo
Clima31 Ottobre 2023 - ore 07:06 - Redatto da Redazione Meteo.it
Clima31 Ottobre 2023 - ore 07:06 - Redatto da Redazione Meteo.it
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Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti e la situazione complessiva rischia di sfuggire di mano nei prossimi anni se non verranno messe in atto strategie e iniziative mirate al contenimento delle emissioni nocive.

Tra eventi meteo-climatici estremi, incendi, squilibri degli ecosistemi viventi e tanto altro, i danni economici potrebbero diventare davvero ingenti. Una recente ricerca condotta da Bain & Company Italia, in particolare, evidenzia come l’Italia potrebbe subire 10 miliardi di euro di danni, ogni anno, già entro il 2050.

Il settore agricolo è quello più a rischio

L’Italia, per la conformazione del territorio e per la posizione all’interno del bacino del Mediterraneo, risulta particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico. Dal report appare evidente che sarà molto difficile raggiungere gli obiettivi climatici europei fissati per la fine del decennio.

Ancora più complessa sembra essere la sfida di azzerare le emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050, raggiungendo così a pieno titolo gli Accordi di Parigi.

Uno dei settori su cui si potrebbero registrare i danni maggiori è quello agricolo: gli eventi climatici estremi, la siccità e l’aumento delle temperature medie incidono in maniera significativa sulla produttività dei terreni. Complessivamente, per l'Italia il danno economico potrebbere essere quantificabile in una decina di miliardi di euro all'anno: una cifra così imponente da condizionare lo sviluppo e la crescita dell'intero paese.

Per ridurre l’impatto del riscaldamento globale nel nostro Paese è necessario mettere in pratica una serie di interventi volti a ridurre le emissioni della maggior parte dei settori produttivi. Ed è per questo che sono in corso grandi sforzi, dalle grandi aziende fino alle istituzioni e alle singole persone, per accelerare quanto più possibile il processo di transizione energetica.

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