Dopo caldo record e siccità, arrivano alluvioni e tornado: ecco perché c'entra la crisi climatica
Ondate di caldo record e alluvioni, i fenomeni meteo estremi sono decisamente in aumento, e sebbene a una prima occhiata possano apparire completamente opposti, grande siccità e allagamenti dipendono entrambi dalla crisi climatica in atto.
Dalle ondate di calore ad alluvioni e tornado, gli effetti della crisi climatica
Fino a poco tempo fa l'attenzione era incentrata soprattutto sulle ondate di caldo che rendevano invivibili le nostre città, soffocandole sotto una morsa di calore, alimentando anche incendi e distruggendo colture. Le cronache degli ultimi giorni hanno invece evidenziato gli ingenti danni di allagamenti e tornado, come il temporale autorigenerante che pochi giorni fa ha colpito le Marche con una furia drammatica.
Com'è possibile essere passati in così breve tempo a due eventi tanto estremi quanto opposti? Il dito è - ancora una volta - puntato sulla crisi climatica in atto. Il caldo record dell'estate 2022 ha fatto innalzare la temperatura del Mar Mediterraneo, favorendo la formazione di piccoli cicloni extratropicali risaliti poi dalla Grecia al nostro Paese.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha più volte ribadito come gli oceani siano in realtà un immenso "magazzino" nel quale viene conservato il calore in eccesso generato dalle emissioni di gas serra. L'aumento della temperatura del mare non solo provoca gravi danni alla biodiversità marina e contribuisce all'innalzamento delle acque, ma è anche responsabile di ciò che avviene in atmosfera.
La quantità maggiore di calore immagazzinato nell'acqua viene infatti trasferito all'atmosfera, che scarica il surplus di energia al suolo con venti forti, tornado e piogge particolarmente intense. I fenomeni meteorologici possono così assumere carattere particolarmente violento, portando a eventi come l'alluvione nelle Marche e la formazione di tromba d'aria nel Tirreno che si sono registrate negli ultimi giorni.
Il cambiamento climatico quindi è responsabile degli eventi estremi di cui siamo oggi testimoni oculari, e che appare alquanto restrittivo liquidare semplicemente con il termine "maltempo". Dobbiamo perciò fare un mea culpa?
La responsabilità umana negli eventi climatici estremi
Ondate di calore, siccità, inondazioni e tornado: dietro a questo passaggio da un'emergenza all'altra c’è - almeno nella maggior parte dei casi - lo zampino dell’uomo. A confermare la responsabilità umana è la scienza. In uno studio condotto qualche tempo fa da Climate Brief è infatti emerso che - dei 504 eventi estremi analizzati - l'80% è stato reso possibile o aggravato dalle attività umane.
L'uomo sarebbe responsabile - stando a quanto riportato dallo studio - del 93% dei 152 casi di caldo estremo e del 68% degli 81 episodi di siccità. Sempre l'impatto umano avrebbe poi contribuito a scatenare o peggiorare il 56% dei 126 eventi di inondazioni. Sempre secondo lo studio appena il 20% degli eventi non mostra nessuna influenza umana, un numero decisamente piccolo se confrontato con l'80% dei casi in cui l'azione dell'uomo ha avuto un impatto rilevante.
Lo studio - pubblicato per la prima volta nel luglio 2017 - viene costantemente aggiornato, ed è incredibile osservare come la responsabilità umana sia costantemente cresciuta nel tempo: se nella prima pubblicazione l'uomo era ritenuto responsabile del 63% di eventi climatici estremi, gli ultimi aggiornamenti mostrano percentuali in costante crescita. Gli studi dimostrano anche inevitabilmente come diversi eventi estremi sarebbero stato impossibili senza l'influenza umana sul clima.