Bonus vacanze: attenzione alle truffe
L’estate è già arrivata da alcuni giorni e gli italiani hanno voglia più che mai di mettersi in viaggio per qualche giorno di vacanza e relax. Proprio negli ultimi giorni il cosiddetto bonus vacanze è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021, e sarà possibile utilizzarlo in tutte le strutture turistiche italiane che lo accettano.
Ma attenzione alle truffe: la ricerca delle informazioni e l'organizzazione delle ferie via internet o sui social network ci espone a tentativi di frode di vario genere. Il bonus vacanze non certo esente da truffe, ma anzi rappresenta una ghiotta occasione per i criminali informatici che mirano a impossessarsi di informazioni private e raggirare i reali beneficiari del bonus. Per fortuna bastano alcune piccole accortezze per evitare questi fastidiosi inconvenienti. Ma partiamo dal principio.
Cos'è e come funziona il bonus vacanze
Il bonus vacanze rientra tra le novità introdotte con il Decreto rilanci, e ha lo scopo di dare nuovo impulso al turismo e ai luoghi di villeggiatura della nostra bellissima penisola. Il bonus ha un valore variabile in base al numero dei membri che compongono il nucleo famigliare: 500 euro se composto da tre o più persone, 300 euro nel caso di due persone e 150 euro se il nucleo è composto da una sola persona.
Il risparmio è ripartito in questo modo: l’80% sotto forma di sconto immediato al momento del pagamento, mentre il restante 20% rimborsato sotto forma di detrazione d'imposta nella dichiarazione dei redditi. Altro elemento essenziale da sapere è che il bonus deve essere speso in una soluzione unica, presso una struttura turistica ricettiva in Italia oppure presso un'agenzia di viaggi o un tour operator.
Come è facile immaginare, non tutti possono usufruire di questo bonus, ma a poterlo richiedere sono i nuclei famigliari con Isee inferiore a 40mila euro. A oggi sono stati emessi quasi 2 milioni di bonus vacanze, per un valore economico di circa 850 milioni di euro. La notizia che oggi pare più sorprendente, invece, è che solo una parte di questi bonus, circa la metà, sono stati effettivamente utilizzati per ridurre le spese del soggiorno. Il resto risulta per il momento in stand-by.
Banner e profili social per rubare informazioni
In questi ultimi mesi si sono diffuse diverse truffe che mirano a rubare i dati del bonus vacanze e quindi, di fatto, a sottrarlo ai beneficiari. I metodi utilizzati sono i più disparati, ma nella maggior parte dei casi riguardano i social network o i banner pubblicitari. Quello che viene promesso è una conversione immediata del bonus in denaro, spendibile come si preferisce. Nella realtà, invece, si tratta di un modo piuttosto brutale per chiedere tutte le informazioni personali: codice fiscale dell’utente, QRcode e codice univoco per usufruire del bonus. Una volta ottenute le informazioni, ovviamente, il cybercriminale brucia il bonus tenendolo per sé, impedendone quindi l’utilizzo a chi davvero ne aveva diritto.
In altri casi, attraverso pubblicità sui social o sotto forma di banner, vengono annunciate delle offerte estremamente vantaggiose che invogliano a richiedere informazioni aggiuntive. Anche in questo caso, dopo che l'utente ha inserito i dati utili, l’account e le offerte convenienti associate spariscono e i 500 euro sono persi per sempre.
Molti esperti di cybersecurity sostengono che affinché queste truffe informatiche siano davvero efficaci è necessario il supporto e la complicità di strutture turistiche o agenzie di viaggi, magari create appositamente per truffare e ottenere in maniera illecita il bonus dello Stato. Insomma, si ritiene che si tratti di una forma di criminalità organizzata che coinvolge diverse persone e non solo qualche hacker improvvisato. Questo perché i sistemi di monitoraggio e controllo sono efficienti e per nulla facili da violare, dato che tutti i movimenti sono tracciati e dunque è possibile risalire al dettaglio delle strutture che utilizzano il bonus.
Difendersi dalle truffe
Come per tutte la maggior parte delle truffe, esistono delle accortezze molto semplici che ci mettono al riparo, rendendo molto più complicato o del tutto impossibile il lavoro ai criminali informatici. Anzitutto, va ricordato che il bonus e tutti i dati di riferimento devono essere comunicati soltanto al momento dell'effettivo pagamento della vacanza, e mai durante la fase di prenotazione.
Il procedimento per ottenere il bonus è infatti molto semplice e schematico: il componente del nucleo famigliare che vuole utilizzare il bonus deve fornire i dati, e questi vengono inseriti immediatamente nella fattura o documento commerciale che certifica l’avvenuto pagamento. A questo punto, attraverso una serie di controlli, viene verificata la validità del bonus e - se tutto risulta in regola - lo sconto viene confermato e applicato.
Un’altra regola molto importante, per evitare truffe non solo sul bonus vacanze ma di qualsiasi genere, è che i soggetti istituzionali come Inps, Poste o banche non richiedono dati personali, in quanto banalmente li hanno già a disposizione. E di certo le richieste di informazioni non possono avvenire attraverso email, e men che meno via piattaforme social come Instagram o Facebook.