Dalle bollette alle accise sul carburante: i nuovi bonus contro il caro energia
Il caro energia non accenna a finire, e il governo sta lavorando a un quarto decreto sulle bollette per sostenere le famiglie e le imprese alle prese con la crisi. Il nuovo testo - riporta il Corriere della Sera - sarà probabilmente un lavoro di squadra tra il governo uscente e quello nuovo che si insedierà verso la fine di ottobre. I nuovi interventi varranno circa 10 miliardi di euro: ecco quali sono le misure che potrebbero arrivare entro la fine dell’anno
Nuovo bonus per dipendenti e autonomi
Secondo quanto riporta il quotidiano di via Solferino, quasi sicuramente il bonus da una tantum per dipendenti e autonomi sarò confermato anche per il mese di dicembre. Introdotto dal decreto Aiuti bis con il valore di 200 euro, e aumentato di 150 euro una tantum con il successivo intervento per gli autonomi che nel 2021 abbiano percepito un reddito complessivo fino a 20mila euro, è pensato per alleviare il caro prezzi e l’inflazione. La nuova versione potrebbe anche essere superiore ai 150 euro.
Le accise su benzina e diesel
L’ultimo intervento ha prorogato fino a fine ottobre lo scontro di 30,5 centesimi al litro per benzina e diesel, e di 10 centesimi per il Gpl. Le ultime indiscrezioni suggeriscono che la misura verrà confermata fino alla fine del 2022: nel caso si ritardasse con la formazione del nuovo esecutivo, l’attuale sconto può comunque essere prorogato di 15 giorni con un semplice provvedimento amministrativo. Una misura che permetterebbe all’esecutivo entrante di avere le mani libere per modificare, eventualmente, la norma.
Bollette e aiuti alle imprese
Una fetta importante delle risorse potrebbe essere destinata a sostenere le imprese, messe in ginocchio dai costi esorbitanti dell’energia. L’ultimo decreto ha aumentato l’aliquota del credito d’imposta legato alle spese energetiche, includendo anche i bar e le pizzerie. Secondo alcuni la misura, che scade a novembre, potrebbe essere prorogata a fine dicembre. Ma sul tavolo ci sarebbe un’alternativa: la rateizzazione delle bollette o addirittura la moratoria per permettere alle aziende di avere liquidità.