Bollette, la nuova stangata di gennaio 2022 supera il 60%
Nuova stangata per le bollette di luce e gas. Si stima che gli aumenti supereranno il 60%. Ci sono brutte notizie a partire da gennaio 2022. Meglio prepararsi ad un forte incremento delle spese in merito a luce e gas che vengono comunemente utilizzati per il riscaldamento e per illuminare abitazioni private, uffici ed edifici pubblici.
Aumenti sulle bollette di luce e gas da gennaio 2022: l'entità dei rincari
Si stima che, allineando tutte le cifre e i dati raccolti, dal 1° gennaio 2022 il gas potrebbe arrivare a costare 1,55 euro al metro cubo. Ciò comporta un aumento pari al 61% rispetto al costo attuale. La luce, invece, potrebbe arrivare a costare, dal prossimo mese, ben 43,8 centesimi al chilowattora facendo così registrare un aumento del 48%.
A fare i conti è stata Nomisma Energia. Nei dati diffusi in merito alla stangata di gennaio 2022 non sono stati inseriti i possibili benefici dovuti alle manovre del Governo che, nelle ultime ore, sta cercando di far tutto il possibile per aiutare i consumatori ad affrontare l'aumento dei prezzi delle materie prime. In fin dei conti, infatti, gli andamenti dei mercati degli ultimi mesi parlano chiaro e non lasciano speranze ai consumatori.
Per calcoli più precisi e accurati si attende la fine del 2021 quando l’autorità dell’energia Arera aggiornerà - ufficialmente - i dati relativi ai costi da sostenere nelle bollette di luce e gas per i prossimi tre mesi ovvero dal 1° gennaio al 31 marzo 2022.
Prezzi in aumento per luce e gas: l'andamento dei mercati
Al centro dell'attenzione in questi giorni, così come accade da qualche mese, vi è l'andamento dei mercati. Nelle ultime giornate sul mercato europeo pare proprio che il metano si sia colloca sui 135-140 euro per mille chilowattora e i contratti d’acquisto per i primi tre mesi del 2022 in queste settimane si piazzano sui 100-105 euro per mille chilowattora. L'altra sorvegliata speciale, ovvero la corrente elettrica, pare rimanere, da settimane, sopra i 300 euro per mille chilowattora. Con questi andamenti e questi prezzi non si può che aspettarsi ingenti rincari.
Per cercare di evitare che l'Italia rimanga al freddo e al buio, secondo una notizia degli ultimi giorni, pare che siano state riaccese alcune centrali a carbone già spente e presenti a La Spezia (Enel) e a Monfalcone (A2A).