Binge-watching: fare maratone di serie tv peggiora la qualità del sonno
La cosiddetta pratica del binge-watching (letteralmente, un'abbuffata di televisione) è sempre più diffusa e porta con sè conseguenze negative sulla qualità del sonno. Lo afferma uno studio scientifico condotto dai ricercatori dell’università La Sapienza di Roma e dell’università degli studi di Parma, mettendo in evidenza come non sia importante solo il tempo totale che si trascorre davanti alla televisione, ma anche il coinvolgimento emotivo e la motivazione che spinge una persona a guardare un programma o una serie per svariate ore di fila.
Il coinvolgimento emotivo fa la differenza
Negli ultimi anni sono sempre di più le persone, soprattutto adolescenti e giovani adulti, che fanno delle vere e proprie maratone di serie televisive, guardando numerosi episodi di fila, senza pause. Questa pratica, nota con il termine inglese binge-watching, può essere associata a problematiche della salute mentale come depressione, ansia, stress e problemi di sonno.
Proprio quest’ultimo aspetto è stato indagato dai ricercatori italiani, che hanno analizzato le abitudini comportamentali di 460 persone. Ebbene, coloro che hanno dichiarato di dormire poco sono in linea di massima le stesse persone abituate a sottoporsi a maratone televisive per evadere dalle emozioni negative della quotidianità.
Al contrario, le persone che guardano serie tv e programmi per interesse, coinvolgimento o desiderio di intrattenimento hanno di solito un sonno di qualità e non hanno problemi ad addormentarsi, nemmeno quando praticano binge-watching.