Crisi climatica, le attiviste di “Anziane per il Clima” portano la Svizzera alla Corte di Strasburgo: prima volta nella storia
Un’azione che supporta Greenpeace Svizzera è stata messa in atto dalle donne dell’associazione KlimaSeniorinnen Schweiz (Anziane per il Clima). Il 29 marzo scorso, per la prima volta la questione climatica è arrivata alla Corte europea per i diritti dell’uomo (CEDU).
Crisi climatica alla Corte di Strasburgo: l'azione di un gruppo di anziane svizzere
Durante un incontro pubblico, le donne dell'associazione hanno presentato il ricorso chiedendo alla CEDU di fare in modo che la Svizzera si attivi per ridurre le emissioni di gas serra, e di obbligare il loro Paese, a salvaguardare la sua popolazione con provvedimenti legislativi e amministrativi.
“Le donne anziane sono molto vulnerabili agli effetti del caldo. Esistono prove che dimostrano come esse corrano un rischio di morte e di cattiva salute a causa di questo fattore”,sostiene Cordelia Bähr, avvocata del KlimaSeniorinnen Schweiz. “I danni e i rischi causati dal cambiamento climatico sono sufficienti a coinvolgere gli obblighi positivi dello Stato di proteggere il loro diritto alla vita, alla salute e al benessere, come garantito dagli articoli 2 e 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.
Il caso crea un precedente in Europa
Il caso costituisce un precedente per tutti i 46 Stati del Consiglio d’Europa e deciderà se e in che misura uno Stato come la Svizzera debba ridurre le proprie emissioni inquinanti. Al momento ci sono altre due cause pendenti. Una riguarda la vicenda di un abitante di Grande-Synthe, convinto che la Francia non abbia adottato misure sufficienti per prevenire i cambiamenti climatici. Altro caso riguarda alcuni giovani in Portogallo, che hanno denunciato 33 Paesi europei (Italia inclusa), accusati di non aver rispettato gli impegni presi con la firma dell’accordo di Parigi del 2015.