Allarme pellet: l'Italia senza legna per l’inverno? Ecco cosa succede
E' allarme pellet? L'Italia è rimasta senza legna per l’inverno? A quanto pare la crisi energetica e l’inflazione hanno colpito diversi settori, ma soprattutto quello riguardante la legna e il pellet per il riscaldamento con stufe e camini. Sono settimane che vengono lanciati appelli per la carenza di materia prima e per le scorte che via via sono in esaurimento. Prima che la situazione diventi fuori controllo e che i prezzi continuino a salire, molte aziende chiedono al governo di correre ai ripari. Ecco cosa sta succedendo.
Pellet a prezzi triplicati: l'allarme per l'esaurimento scorte
A causa dei forti rincari di luce e gas sono in molti ad aver cercato metodi alternativi per riscaldare gli ambienti dove vivono durante l'inverno. Per questo motivo vi è stata una impennata di richieste di legna e di pellet in modo da alimentare camini e stufe. Peccato però che la produzione non riesca a far fronte ad una domanda sempre in costante crescita.
L'enorme divario tra domanda e offerta ha dunque portato i prezzi a salire vertiginosamente. Un esempio? A settembre 2021 un sacco di pellet da 10-15 kg costava sui 5 euro. Ora, a settembre 2022, il suo prezzo ha raggiunto circa 14 euro.
Come mai non si trovano più legna e pellet? Come ha fatto l'Italia a esaurire le scorte e perché la produzione non riesce a far fronte a tutte le richieste? Ebbene le principali cause riguardano il blocco delle esportazioni dai maggiori produttori ovvero da Regno Unito e Paesi dell’Est come:
- Slovenia
- Croazia
- Bosnia
Secondo Annalisa Paniz, direttrice di Aiel - Associazione italiana energie agroforestali - intervenuta sul quotidiano Libertà - oltre a questa vi sono anche altre cause. L’approvvigionamento italiano di legna e pellet dipende anche dalle importazioni che prevalgono rispetto alla produzione nazionale. Si deve tener conto ad esempio delle sanzioni economiche alla Russia che hanno comportato una riduzione di materia prima idonea alla produzione di pellet. Altri esportatori hanno quindi ridotto i flussi d'export e i residui hanno subito repentini rialzi di prezzo.
Rischi e soluzioni: l'allarme degli imprenditori
In realtà non sono solo legna e pellet a mancare, si fa fatica a trovare, per esempio, anche pezzi ad hoc per la costruzione di stufe. A lanciare l'allarme sono gli stessi imprenditori che sottolineano come nel prossimo futuro vi sia il rischio concreto di vivere inverni freddi scaldandosi a caro prezzo o addirittura senza la possibilità di farlo.
Secondo i più occorre migliorare la politica forestale italiana e calmierare il mercato.
La direttrice di Aiel ha sottolineato, nell'intervista sopra citata, come tutte le associazioni europee concordino sul fatto che "il mercato europeo del pellet saprà reagire alle attuali sollecitazioni con un aumento dei livelli produttivi, anche se l'adeguamento dei livelli d'offerta avrà bisogno di tempo per essere realizzato".