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Come sarà il parco eolico nel mare Adriatico

Un progetto innovativo nella zona di Ravenna per produrre energia rinnovabile in mare aperto
Sostenibilità25 Giugno 2021 - ore 08:34 - Redatto da Redazione Meteo.it
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(foto: Unsplash)

Il mare Adriatico, e in particolare l'area di Ravenna, sarà protagonista della creazione di un grande centro energetico in mare aperto per la produzione di energia pulita. Un passo importante per favorire la transizione ecologica e porre le basi per cambiare un settore che si sta modificando ancora troppo lentamente. Il progetto si basa sull’utilizzo di varie tecnologie innovative che permettono di sfruttare le varie fonti di energia rinnovabile.

Perché il mare Adriatico è il luogo ideale

L'idea nasce nella città di Ravenna e coinvolge più in generale le coste adriatiche romagnole. Stando ai pareri degli esperti, il luogo sarebbe ideale vista la presenza di tre elementi fondamentali per la produzione di energia rinnovabile: acqua, sole e vento. Come accennato, l’obiettivo è creare un polo energetico, denominato Agnes, in mare aperto e che coinvolga varie tecnologie per la produzione di energia pulita. Il tutto si concretizzerà in due parchi eolici, uno fotovoltaico e delle centrali per la produzione di idrogeno.

(foto: FairStuff/Pixabay)

La zona presenta già decine di piattaforme offshore che sono utilizzate per l’estrazione di gas naturale. Ben presto però i giacimenti saranno esauriti, e i costi ambientali ed economici per lo smaltimento delle strutture sarebbero enormi. Per questo, uno degli obiettivi del futuro hub energetico è riconvertire questi impianti, senza doverli smantellare. Inoltre, il mare Adriatico ha delle peculiarità ottimali per un progetto di questo tipo, come la bassa ondosità e i fondali poco profondi che agevolano di molto la costruzione delle infrastrutture, riducendo anche i costi.

Un progetto concepito in grande stile

Il centro eolico nel mare Adriatico si pone come un progetto innovativo e dai numeri impressionanti. Si prevede l’installazione di 65 turbine eoliche con una potenza di 8 megawatt ciascuna, alte 130 metri e con dei rotori dal diametro di 220 metri. Queste saranno suddivise in due aree distinte denominate Romagna 1 e Romagna 2.

Il primo dei due parchi, definito near shore, si troverà a circa 17 chilometri dalla costa e occuperà una superficie totale di 17 chilometri quadrati. Potrebbe essere possibile intravederlo dalla terraferma, ma solo nelle giornate più serene e comunque resterebbe ben poco invasivo sull'orizzonte, quasi impercettibile. Il secondo sarà invece a 24 chilometri dalla linea di costa, e sarà di fatto invisibile dalle spiagge, perciò non potrà in alcun modo disturbare i turisti. Anzi, già oggi si stanno iniziando progettando gite in nave per ammirare questo parco all’insegna della sostenibilità e dell'energia pulita.

La distribuzione delle turbine sarà tale da sfruttare al massimo le correnti d'aria che circolano al largo del mare Adriatico. Dalle prime stime è emerso che la capacità produttiva massima si aggirerà sui 620 megawatt, suddivisi in 520 prodotti dall’eolico e 100 dagli impianti fotovoltaici. Complessivamente, l’obiettivo è di produrre 1,5 terawattora di energia green all’anno, una quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico annuo di 500mila famiglie.

Ma non finisce qui: è prevista parallelamente anche la produzione annua di 4mila tonnellate di idrogeno, una quantità sufficiente per alimentare oltre 2mila autobus. Ciò sarà possibile grazie alla presenza di elettrolizzatori che, sfruttando parte dell’energia prodotta dall’eolico e dal fotovoltaico, consentiranno di rompere le molecole d’acqua, separando idrogeno e ossigeno. Da qui, poi, l’idrogeno verrà trasportato all'interno di tubature sulla terra ferma, quindi distribuito.

Uno dei limiti principali della produzione di idrogeno, in passato, era la necessità di utilizzare acqua distillata. Ma da un recente studio, condotto dall’università di Stanford in California e pubblicato a metà del 2019, è emerso che è possibile ricavare idrogeno anche dall’acqua salata, aprendo la strada a un mercato dal grande potenziale. Per non sprecare proprio alcunché, anche l’ossigeno prodotto verrà utilizzato per l’allevamento dei molluschi e per l'acquacoltura.

(foto: Pixabay)

Un punto di riferimento nel Mediterraneo

Il progetto Agnes è di sicuro molto ambizioso e, anche se al momento non c'è ancora nulla di costruito, parrebbe non mancare molto all’inizio dei lavori. L’obiettivo è ottenere tutte le autorizzazioni necessarie entro il 2023, e per rispettare questa scadenza è necessario fare un accurato studio dell’impatto ambientale non oltre il 2022. Per questo motivo, già nel corso del 2021 si faranno delle misurazioni molto approfondite del vento e delle correnti che caratterizzano quell’area geografica, per potere presentare nel più breve tempo possibile il progetto definitivo.

Ravenna e il nuovo hub energetico rappresentano, in un'ottica più ampia, un importante banco di prova per la transizione ecologica e la produzione di energia rinnovabile in Italia. Agnes, si potrebbe dire, si propone di fare da apripista alla conversione di un mercato che ha forte necessità di cambiamento come quello del cosiddetto oil and gas (ossia petrolio e gas naturale).

Stando al progetto, Agnes sarà il più grande impianto con queste caratteristiche in Europa, e potrebbe essere destinato a diventare un punto di riferimento per la produzione di energia rinnovabile nel mare Mediterraneo. Proprio in questi ultimi giorni è stato annunciato un finanziamento di 70 milioni di euro per questo progetto, sfruttando le risorse del Recovery plan destinate alla promozione di impianti innovativi basati sull’energia green.

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