Vacanze a rischio: voli aerei cancellati e scioperi annunciati
Le segnalazioni di disservizi nel traffico aereo, soprattutto in questi ultimi giorni, sono sempre di più: l’Agenzia Italia Rimborso ha infatti certificato solo nell’ultima settimana ben 500 voli cancellati sul nostro territorio nazionale. Parte del problema deriva dal fatto che il volume delle tratte è aumentato enormemente con l’arrivo della bella stagione, superando addirittura i numeri dell’estate 2019.
Proprio per questo motivo si accumulano ritardi consistenti, carenze di personale e difficoltà nella gestione degli imprevisti. Insomma, brutte notizie per i turisti che sono pronti a partire per le vacanze, magari dopo molti mesi trascorsi senza salire su un aereo a causa della pandemia.
Il 25 giugno scioperano molte compagnie aeree
Il settore del trasporto aereo appare in grande ripresa dopo la pandemia, con un boom di prenotazioni per l’estate appena iniziata. Ciononostante, le compagnie paria siano state colte di sorpresa e non sembrano in grado di gestire il numero di richieste in continuo aumento.
Nelle ultime settimane il numero di voli ritardati, o addirittura cancellati, è cresciuto enormemente, gettando nello sconforto parecchi turisti. Alcune compagnie hanno dichiarato pubblicamente di non essere in grado di soddisfare tutte le domande pervenute, annunciando riduzioni preventive del numero di voli.
Oltre alla rovina delle vacanze, in alcuni casi non è previsto nemmeno il rimborso. Infatti, se il volo è in ritardo di meno di 3 ore o viene cancellato con un preavviso di minimo di 14 giorni, la compagnia non è tenuta a rimborsare in alcun modo il prezzo del biglietto.
A peggiorare ulteriormente la situazione - e a creare ulteriori disservizi - sarà poi lo sciopero nazionale del personale, piloti e assistenti di volo, indetto per sabato 25 giugno dalla maggior parte delle compagnie low cost per risolvere le problematiche che affliggono il personale navigante. Molto probabilmente subirà dei ritardi o delle cancellazioni un gran numero di voli, soprattutto da e verso Paesi che, al pari dell’Italia, hanno a propria volta indetto lo sciopero.