500 milioni di anni fa, spuntano le prime creature complesse (e strane). Ecco il perché, altrettanto strano
Un affascinante studio americano ci riporta a mezzo miliardo di anni fa, alla comparsa delle prime forme di vita complessa, e ben strana, sul nostro pianeta. Lo fa con un viaggio che ci conduce esattamente fino al centro della Terra, con un collegamento diretto tra fenomeni molto distanti.
A permettere la nascita dei primi organismi complessi sarebbe stato, infatti, il campo magnetico terrestre. In una maniera quasi paradossale: lo avrebbe fatto (quasi) collassando. La teoria viene da un nuovo studio dell’University of Rochester di New York, appena pubblicato sulla rivista Communications Earth & Enviroment e riportato dalla Cnn.
L'origine? Un collasso primordiale
“In generale il campo magnetico è protettivo. Se non lo avessimo avuto fin all’inizio, l’acqua, per esempio, sarebbe stata strappata via dal vento solare” spiega sulla Cnn John Tarduno, coautore della ricerca. “Ma abbiamo avuto un affascinante periodo nello sviluppo delle profondità della Terra in cui i processi che creano il campo magnetico sono diventati, dopo miliardi di anni, così inefficienti che il campo stesso è quasi completamente collassato”
Sarebbe successo nell’Ediacarano, 591 milioni di anni fa, con un suo forte indebolimento, fino a 30 volte in meno rispetto a oggi, durato per almeno 26 milioni di anni. In quel periodo le prime forme di vita più complessa sono emerse sui fondali, mentre la percentuale di ossigeno nell’atmosfera e nei mari iniziava a crescere. I fenomeni sarebbero tutti collegati.
Più ossigeno per i primi strani animali mollicci
I primi 'animali' erano ben strani: una sorta ventagli, tubi, ciambelle e dischi mollicci come la Dickinsonia (pare il primo, misterioso, che arrivava fino a 1,4 metri) e la Kimberella. Prima di loro la vita si era limitata a microscopici organismi unicellulari.
Si sarebbero sviluppati proprio perché il campo magnetico indebolito aveva fatto crescere le concentrazioni di ossigeno permettendo la nascita di queste prime forme biologiche più complesse, che necessitano appunto di maggiore ossigenazione. C’è anche un’ipotesi complementare. Il cambiamento del campo magnetico avrebbe fatto fuoriuscire più idrogeno (più leggero) nello spazio con un'atmosfera alla fine comunque migliore per questi esseri viventi.
L’evoluzione del campo magnetico, fondamentale per la protezione da radiazioni solari e cosmiche, viene ricostruita attraverso l’analisi di minuscole particelle nelle rocce. Fino a quel momento la parte più interna della Terra, che influenza campo magnetico, era liquida, e non solida. Fino al collasso dell’Ediacarano. “Fortunatamente per noi si è generato poi un nucleo solido, che ha rafforzato di nuovo il campo magnetico”.